E' importante chiarire che il modulo di calcolo disponibile su questo sito fa riferimento unicamente alle normative e
alla tassazione relativa al reddito da lavoro dipendente, e non dunque a quello da lavoro autonomo, da pensione o ad
altri tipi di reddito. In poche parole, serve per conoscere quanto percepisce in busta paga un lavoratore
dipendente, noto il suo reddito annuo lordo e la sua situazione familiare. Niente di più. Ma proprio per questo
risponde alle esigenze della maggior parte dei lavoratori, i quali magari non hanno la voglia o il tempo di documentarsi
su tutte le normative in vigore e di mettersi a far conti con carta e penna.
Cerchiamo comunque di illustrare tutti i parametri su cui tale calcolo si basa, di modo che chiunque si incuriosisca
sia in grado innanzitutto di verificare la sua busta paga, ma anche di scoprire in pochi istanti come cambierebbe il suo
stipendio a fronte ad esempio di un aumento della sua retribuzione annua lorda.
Contributi previdenziali
Abbiamo scelto di usare le due aliquote più diffuse: 9,19% e 9,49%. Esse rappresentano la percentuale del reddito
lordo a carico del lavoratore che deve essere versata mensilmente all'Inps, ossia quella parte del nostro reddito
che viene accantonata ogni mese e, assieme ai contributi versati dal nostro datore di lavoro, concorrerà alla
formazione della nostra pensione.
La seguente tabella riassume le principali casistiche:
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N.º dipendenti <= 15
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N.º dipendenti > 15
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Industria
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9,19%
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Operai, impiegati
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9,49%
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Dirigenti
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9,19%
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Commercio
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Credito e assicurazioni
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9,19%
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Pubblica amministrazione
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La maggiore percentuale che impiegati e operai che lavorano in aziende con più di 15 dipendenti nei settori
dell'industria e del commercio sono tenuti a versare (uno 0,30% in più rispetto all'aliquota base del 9,19%),
si deve al fatto che tali categorie di lavoratori possono usufruire della cassa integrazione, per cui questi contributi
aggiuntivi vanno a finire nell'apposito fondo relativo a tale forma assistenziale.
Aliquote Irpef
L'Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) rappresenta la tassazione cui è soggetto il nostro reddito.
Si applica non sull'intero reddito annuo lordo, bensì su una parte di tale reddito (per sapere come si determina
si vada alla pagina Esempi calcolo busta paga),
detta imponibile fiscale netto o imponibile fiscale o imponibile Irpef o semplicemente imponibile.
E' in sostanza quella parte di reddito su cui si pagano le tasse. Per contro, il reddito lordo, quello che comprende i
contributi, si chiama anche imponibile fiscale lordo o imponibile previdenziale o imponibile Inps.
L'Irpef costituisce una percentuale della base imponibile, diversa a seconda di quanto sia l'ammontare di tale base.
Si utilizza un sistema a scaglioni, con le seguenti aliquote:
Scaglione (in €)
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Vecchia Aliquota
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fino a 15000
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23%
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da 15000,01 a 28000
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27%
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da 28000,01 a 55000
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38%
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da 55000,01 a 75000
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41%
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oltre i 75000
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43%
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Scaglione (in €)
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Nuova Aliquota (dal 2022)
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fino a 15000
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23%
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da 15000,01 a 28000
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25%
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da 28000,01 a 50000
|
35%
|
oltre i 50000
|
43%
|
Innanzitutto si stabilisce a quale delle suddette fasce appartenga il nostro reddito imponibile, quindi si applica
l'aliquota corrispondente solo sulla parte di reddito che rientra interamente in tale fascia, quella cioè che eccede
il limite massimo relativo alla fascia immediatamente inferiore (se ce n'è una). Anche per quest'ultima si ripete
lo stesso ragionamento: in caso ci siano ancora altre fasce di reddito inferiore, l'aliquota indicata si applica solo
alla quota in essa contenuta, e così via, sino ad arrivare alla prima fascia. Sommando tutti i contributi, uno per
fascia, si ottiene la cosiddetta irpef lorda.
Per una maggiore comprensione si rimanda agli Esempi calcolo busta paga.
Addizionali Irpef
Sono previste altresì due quote, l'addizionale regionale e l'addizionale comunale, che vannno a
sommarsi alla componente principale di Irpef discussa nel paragrafo precedente. Mentre quest'ultima è di
competenza statale, le due addizionali, come dice il nome, spettano rispettivamente alla regione e al comune di residenza
del lavoratore.
Nel nostro modulo di calcolo abbiamo considerato unicamente l'addizionale regionale
(fare riferimento a calcolostipendionetto.org per il calcolo dell'addizionale comunale),
che è calcolata in maniera differente da regione a regione.
Per dare un'idea, o viene applicata un'aliquota uguale per tutti i redditi, oppure sono state fissate a
piacimento delle fasce di reddito, ciascuna con la propria aliquota. Rispetto al classico sistema a scaglioni
discusso sopra, pertanto, in taluni casi l'aliquota potrebbe essere applicata interamente su tutta la base imponibile, come
illustrato alla pagina Esempi calcolo busta paga.
Ai seguenti link, tutte le aliquote regione per regione e la possibilità di ricercare quella del proprio comune:
Addizionale regionale
e Addizionale comunale.
Il datore di lavoro (sostituto d'imposta) tiene conto di tali addizionali all'atto di effettuare le operazioni di
conguaglio di fine anno, a valere sulle rate trattenute nell'anno successivo. Volendo esemplificare, la quota di Irpef a
favore della regione e del comune calcolata sul reddito del 2022 viene effettivamente pagata nel corso del 2023.
Come già accennato, siamo a conoscenza di un solo calcolatore online che tenga conto anche dell'addizionale comunale all'Irpef,
calcolostipendionetto.org,
al quale rimandiamo per chi volesse avere un risultato ancora più preciso rispetto a quello fornito dal nostro sito.
Detrazioni
Per detrazione si intende la sottrazione di una data quantità di denaro dall'imposta lorda per determinare
l'imposta netta effettivamente dovuta.
Nel caso dello stipendio, si parla di detrazioni Irpef, nel senso che vanno a sottrarsi all'imposta lorda data dai
due contributi di tassazione appena visti (Irpef base + addizionali). In parole semplici, tali detrazioni riducono le
tasse che dobbiamo pagare sul nostro reddito.
A differenza dell'imposta, che si calcola sul reddito imponibile, nel caso delle detrazioni di imposta si prende come
riferimento il reddito complessivo, al netto della rendita dell'abitazione principale e di tutte le sue pertinenze.
Sostanzialmente, si considerano qui come facenti parte del reddito anche gli oneri deducibili, che invece per il calcolo
dell'Irpef non si considerano. Questa definizione può creare qualche confusione; con i chiarimenti forniti alla pagina
Esempi calcolo busta paga cerchiamo di evitarlo.
Ci sono essenzialmente due tipi di detrazioni: le detrazioni da lavoro dipendente, che valgono per tutti, e le
detrazioni per carichi di famiglia, che dipendono invece dalla specifica situazione familiare.
Vediamole in dettaglio.
Detrazioni da lavoro dipendente
(vedi Esempi calcolo busta paga oppure consulta questa
Guida)
Le detrazioni devono essere rapportate al periodo di lavoro nell'anno, in giorni di calendario.
Per semplicità, anche nel caso di un anno bisestile si considera un numero massimo di giorni pari a 365.
Reddito complessivo (in €)
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Detrazione (in €)
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fino a 15000 (*)
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1880
la detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a:
690 per rapporti di lavoro a tempo indeterminato
1380 per rapporti di lavoro a tempo determinato
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da 15000,01 a 28000 (**)
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1910 + 1190 x (28000 - Reddito complessivo) / 13000
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da 28000,01 a 50000 (**)
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1910 x (50000 - Reddito complessivo) / 22000
|
(*) Risulta evidente che chi ha un reddito complessivo inferiore o uguale ad 8000
€, e lavora tutto l'anno, è praticamente esentasse: infatti il 23% di 8000 è pari a 1840 (inferiore a 1880)
(**) È prevista una ulteriore detrazione di 65€ per i redditi da 25000 a 35000,
al fine di evitare svantaggi per il lavoratore in seguito alla rimodulazione delle aliquote Irpef
Il bonus Irpef introdotto per la prima volta dal governo Renzi e meglio noto come "bonus 80 euro",
che nel corso degli anni ha visto allargarsi la platea di beneficiari ed è poi passato da 80 a 100 €,
può essere considerato alla stregua di una detrazione aggiuntiva che va a sommarsi alla detrazione base:
Reddito complessivo (in €)
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Detrazione aggiuntiva (in €) secondo il vecchio calcolo
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da 8174,01 a 28000
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1200 (100 € x 12 mesi)
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da 28000,01 a 35000
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960 + 240 (35000 - Reddito complessivo) / 7000
(scende progressivamente sino a 80 € al mese)
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da 35000,01 a 40000
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960 x (40000 - Reddito complessivo) / 5000
(scende progressivamente sino ad esaurirsi)
|
Reddito complessivo (in €)
|
Detrazione aggiuntiva (in €) secondo il nuovo calcolo (dal 2022)
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da 8174,01 a 15000
|
1200 (100 € x 12 mesi)
|
da 15000,01 a 28000
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Se l'ammontare delle detrazioni spettanti supera l'imposta lorda dovuta
(se cioè non si godrebbe di una parte delle detrazioni)
viene elargita tale differenza (fino a un massimo di 1200 € all'anno)
|
Detrazioni per carichi di famiglia
(leggi i dettagli su indebitati.it
oppure consulta la Guida)
Un familiare è da considerarsi fiscalmente a carico se il suo reddito annuo complessivo,
al lordo degli oneri deducibili, nonché del reddito dell'abitazione principale e delle sue pertinenze,
non supera i 2840,51 €.
Per i figli fino a 24 anni di età, tale limite è innalzato a 4000 €.
Le detrazioni vanno rapportate ai mesi dell'anno per i quali i familiari sono stati a carico.
Coniuge a carico
Reddito complessivo (in €)
|
Detrazione (in €)
|
fino a 15000
|
800 - 110 x Reddito complessivo / 15000
|
da 15000,01 a 40000
|
690
|
da 40000,01 a 80000
|
690 x (80000 - Reddito complessivo) / 40000
|
È prevista una detrazione aggiuntiva:
Reddito complessivo (in €)
|
Detrazione aggiuntiva (in €)
|
da 29000,01 a 29200
|
10
|
da 29200,01 a 34700
|
20
|
da 34700,01 a 35000
|
30
|
da 35000,01 a 35100
|
20
|
da 35100,01 a 35200
|
10
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Figli a carico (SOSTITUITA, almeno parzialmente, DALL'ASSEGNO UNICO)
|
Detrazione teorica(in €)
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per ogni figlio
(vale solo sopra i 21 anni)
|
950
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per ogni figlio con meno di 3 anni
(non vale più)
|
altri 270
|
per ogni figlio portatore di handicap
(non vale più)
|
altri 400
|
per ogni figlio se il contribuente ha più di 3 figli a carico
(non vale più)
|
altri 200
|
Detrazione effettiva = detrazione teorica x (S - Reddito complessivo) / S
dove S = 95000 + 15000 x il numero di figli successivi al primo
Si evince subito che S rappresenta la soglia massima di reddito per avere una detrazione sui figli a carico.
L'importo della detrazione di norma viene ripartito equamente (50%) tra i due genitori, salvo i casi in cui
uno risulti a carico dell'altro (a quest'ultimo chiaramente spetta il 100%) oppure si sia scelto, per ragioni di
convenienza, di attribuire l'intera detrazione al genitore che possiede il reddito più elevato. E' infatti possibile
che il genitore col reddito più basso, partendo da un valore dell'imposta lorda troppo esiguo, non riesca a
sfruttare appieno le detrazionni spettanti.
E' previsto inoltre che il contribuente, in assenza del coniuge, applichi, solamente per il primo figlio e se più
conveniente, la detrazione per coniuge a carico.
Famiglia numerosa (SOSTITUITA DALL'ASSEGNO UNICO)
Nel caso spettino le detrazione per figli a carico (in base al reddito) e si abbiano almeno 4 figli a carico,
si ha diritto a un'ulteriore detrazione pari a 1200 €, anch'essa ripartita tra i
genitori oppure attribuita a uno solo (nel caso l'altro ne sia a carico).
Quest'ultima voce, a differenza delle altre, non va rapportata ai mesi o giorni effettivi di carico e, anche se non trova capienza
nell'imposta dovuta (cioè la supera), spetta al contribuente per intero. In tal caso, infatti, il contribuente ha
diritto ad un credito pari alla differenza tra la detrazione in oggetto e l'importo ottenuto sottraendo dall'imposta lorda
tutte le altre detrazioni.
Il credito è determinato con la dichiarazione dei redditi: può esserne chiesto un rimborso oppure può
venire utilizzato per diminuire l'imposta dovuta l'anno successivo.
Altri familiari a carico
|
Detrazione (in €)
|
per ogni familiare
|
750 x (80000 - Reddito complessivo) / 80000
|
La detrazione va ripartita tra gli aventi diritto (soggetti con un reddito complessivo non superiore ad 80000 €),
in base all'onere sostenuto.
Alla pagina Esempi calcolo busta paga,
quanto detto finora riguardo al calcolo delle detrazioni risulterà molto più chiaro grazie ad alcuni esempi.
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